TUTTO DIPENDE DAL PUNTO DI VISTA
Nata e cresciuta in periferia di Rovigo, quindi veneta, nel lontano nove luglio 1962^_^, vivo tutt'ora, in un paesino di questa piccola città. Ho conseguito diploma di maestro d'arte, presso il “Dosso Dossi” di ferrara nel 1979; unica studente ad aver preso nove in prospettiva,nella prova d'esame...eh eh. I miei primi approcci con colori e matite risalgono però alle scuole elementari, maestro molto creativo, ma poco informatico, tant'è che in matematica, ho avuto sempre l'insufficienza; ho imparato personalmente che tutto non si può avere dalla vita. Grazie al mio maestro iniziai con carta scenografica e colori a muro a dipingere tutto ciò che Lui ci insegnava a guardare; grazie al sempre a Lui iniziai con carta scenografica e colori a muro a dipingere tutto ciò che il maestro c' insegnava a guardare durante le lunghe passeggiate in campagna durante le ore di lezione:i colori del cielo, le piante, gli aberi e quant'altro vi è in natura che si potesse scorgere. <Sei brava>,mi diceva.
Arrivata alle medie, le mie bravitù nel creare disegnando mi furono notate dalla mia prof. di disegno, la quale m'indirizzò all'istituto d'arte di ferrara. Erano anni di rivolte studentesche, occupazioni delle scuole da parte degl studenti; ora che ci ripenso, credo che la mia personalità si sia rinforzata,provincialolotta quale ero. La mia vita, a quell'epoca, non era molto agiata, anzi, per niente! Famiglia proletaria e noncuranza dei figli, non per crudeltà,ma per motivi economici,eravamo troppi:otto in famiglia,fuori di casa,soli. La maggioranza degli insegnanti che avevo, spesso mi chiedeva l'assenza dei miei genitori, nelle riunioni, formate appunto per loro, mi vergognavo inventando futili motivi a giustificare la loro assenza.
Senza libri,tantomeno soldi,conclusi gli studi,la mia meta,era il “Dams”di bologna:volevo fare fotografia.Ma i sogni son desideri e, come tale è rimasto. Non ho demorso invece con la fantasia, ogni mio pensiero, si realizza, nei fogli bianchi intendo, quelli che, solitamente uso per creare i “miei bambini”. Li chiamo così, forse perchè, non ho avuto figli. Ore ed ore, impiego a creare un opera,ma tutto scompare,quando vedo:tutto era chiaro,si doveva solo evidenziare il punto, il segno. la sfumatura. Bhe....mi sembra che basti come autobiografia, che dite?chi vuole scrivermi:cinstop@virgilio.it